Stats Tweet

Marìa Teresa d'Austria.

Arciduchessa d'Austria, imperatrice del Sacro Romano Impero, regina di Boemia e di Ungheria. Figlia di Carlo VI d'Asburgo e di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, in assenza di eredi maschi (l'unico figlio maschio, Leopoldo, era morto nel 1716) divenne l'erede degli Stati austriaci come stabiliva la Prammatica Sanzione emanata dal padre nel 1713; nel 1736 sposò Francesco Stefano di Lorena. Alla morte del padre, avvenuta nel 1740, nonostante il precedente riconoscimento da parte di tutti i principali sovrani europei, la successione di M.T. fu contestata da Carlo Alberto di Baviera, mentre Federico II di Prussia reclamò per sé la Slesia e ne prese possesso. Gli anni successivi, fino al 1748, videro la progressiva estensione del conflitto per la Successione austriaca (V. SUCCESSIONE, GUERRE DI). Oltre a Carlo Alberto, anche Augusto III di Sassonia re di Polonia, Filippo V di Spagna e Carlo Emanuele III re di Sardegna rivendicarono diritti sul trono imperiale e sui possessi asburgici in Italia e in Germania. La vittoria di Federico II sugli Austriaci a Mollwitz nel 1741 incoraggiò Carlo Alberto a insistere nelle sue richieste, confortato anche dall'appoggio francese. Con le due Paci di Breslavia (1742) e di Dresda (1745) M.T. fu costretta a riconoscere il passaggio della Slesia alla Prussia, ma riuscì a sciogliere la coalizione nemica e a ottenere il riconoscimento del titolo imperiale per sé e per suo marito Francesco di Lorena (che nel 1737 aveva ricevuto il Granducato di Toscana e i Ducati di Parma e Piacenza). Nonostante la resistenza della Francia, che aveva deciso di continuare il conflitto anche dopo l'abbandono delle forze alleate, l'Austria poté in breve tempo riprendere il controllo dei Paesi Bassi e della gran parte dei possedimenti italiani. Allo scopo di assicurarsi alleati contro la crescente potenza prussiana, M.T. affidò all'abile diplomatico Wenzel Von Kaunitz il difficile compito di incrinare l'alleanza franco-prussiana. Nel maggio 1756 l'Austria concluse quindi con la Francia un patto di neutralità e di reciproca difesa; il riavvicinamento delle due potenze fu ufficialmente sancito con il Trattato di Versailles. Tale trattato provocò il rovesciamento del tradizionale sistema delle alleanze europee. Coinvolta nella successiva guerra dei Sette anni (1756-63), M.T. dovette rinunciare ad ogni pretesa sulla Slesia, che aveva sperato di riannettere dopo la conclusione del Trattato di Versailles: si ponevano in tal modo le premesse per il conflitto che avrebbe visto contrapposte, per l'egemonia nel territorio tedesco, Prussia e Austria guidate rispettivamente da Federico di Prussia e da Giuseppe II, succeduto al padre Francesco come imperatore del Sacro Romano Impero nel 1765 e co-reggente con la madre M.T. Perseguendo una politica moderata, M.T. esercitò in occasione del conflitto per la successione in Baviera un essenziale ruolo di moderatrice; stabiliti primi contatti con la Prussia, con la mediazione della Francia e della Russia, si adoperò per la conclusione di una tregua, sancita con la Pace di Teschen (1779), con la quale l'Austria rinunciava alla Baviera. In politica interna, M.T. inaugurò una stagione di riforme allo scopo di garantire la solidità dell'Impero mediante una sistematica riorganizzazione delle strutture statali e la trasformazione degli Stati asburgici, ancora organizzati su basi feudali, in un unico Stato centralizzato ed efficiente. Con l'aiuto di ministri illuminati, quali Haugwitz e Kaunitz, diede impulso alle riforme nel settore della giustizia e delle finanze; nel 1761 fu istituito un Consiglio di Stato, con il compito di controllare gli affari sottoposti agli alti uffici statali; fu creato un catasto, la cui prima sperimentazione venne avviata in Lombardia; nelle diverse province le funzioni amministrative furono riunite in una sede centrale; fu avviata una nuova politica fiscale, che vide l'abolizione di molti privilegi ecclesiastici e la diminuzione delle tasse pagate dai contadini; venne decretata l'abolizione della tortura; le leggi di procedura penale e civile furono unificate in un corpo organico (Nemesis Theresiana), il codice penale venne riformato, fu ordinata la compilazione di quello civile (Codex Theresianus). Grande attenzione M.T. pose alla riforma dell'esercito, che venne potenziato e rafforzato (creazione di una coscrizione parziale, compilazione di un codice di disciplina, ecc.). Anche il settore scolastico e culturale conobbe un profondo rinnovamento, che portò fra l'altro all'istituzione dell'Accademia militare di Wiener Neustadt e ad un maggior controllo da parte dello Stato sull'istruzione secondaria e superiore, sottratta al controllo dei religiosi (in particolare dei Gesuiti). La politica religiosa dell'imperatrice fu improntata, invece, ad una rigida intolleranza, manifestata in particolare con l'espulsione degli Ebrei dall'Impero (1744) e con le diverse deportazioni dei sudditi di fede protestante. Nei riguardi della Chiesa cattolica M.T attuò un'attenta politica di espansione dell'autorità statale, mediante l'imposizione della censura governativa sulle opere di argomento teologico e l'abolizione di gran parte dei poteri della Chiesa sui laici (Vienna 1717-1780).